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Banche–PMI, nasce un linguaggio ESG comune: le checklist MEF per le imprese

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Tavolo per la Finanza Sostenibile, ha pubblicato un modello standard di informazioni ESG pensato per facilitare lo scambio tra PMI e banche. L’obiettivo è ridurre oneri e questionari disomogenei, aiutando le imprese a raccogliere dati chiave e comparabili che le banche usano nelle proprie valutazioni e nei loro obblighi di rendicontazione. Il documento si articola in 5 capitoli (Informazioni generali; Clima; Ambiente; Società e forza lavoro; Governance) e introduce set di indicatori “Priorità 1” e “Priorità 2” per partire in modo proporzionato.


Che cos’è e come funziona

L’iniziativa introduce un set informativo di base che consente alle PMI di fornire alle banche dati ESG comparabili e proporzionati. Le informazioni vengono organizzate per aree tematiche e distinte per priorità, così da partire dai dati essenziali e ampliare nel tempo la rendicontazione senza appesantire i processi interni. L’obiettivo è ridurre questionari disomogenei, semplificare la raccolta e sostenere l’accesso al credito.


Perché interessa la filiera del cleaning

La richiesta di dati ESG riguarda l’intera catena del valore. Anche quando non vige un obbligo diretto di rendicontazione, le imprese di produzione, distribuzione e servizi di pulizia si trovano a dover fornire informazioni a clienti e finanziatori, con effetti su rating, condizioni contrattuali e partecipazione alle gare, inclusi i Criteri Ambientali Minimi. Il modello proposto consente di rispondere in modo standardizzato e trasparente.


Che cosa va riportato

Per il Clima vanno raccolti i consumi energetici di elettricità, gas e carburanti; ove possibile, vanno calcolate le emissioni di gas serra Scope 1 e 2, in alternativa vanno indicati i soli consumi. Nei servizi vanno considerate la flotta e le attrezzature; nella produzione vanno considerati stabilimenti e banchi prova. Vanno inoltre valutati i rischi fisici e di transizione.

Per l’Ambiente vanno indicati, se rilevanti, gli inquinanti emessi con i relativi obiettivi di riduzione. L’uso dell’acqua va misurato e contestualizzato rispetto a eventuali aree a stress idrico; nel cleaning industriale vanno considerate le fasi di lavaggio macchine, riempimenti e risciacqui. I rifiuti vanno monitorati per quantità totale e pericolosa, specificando la quota avviata a riciclo; per i produttori vanno seguiti scarti, fanghi e assorbenti, per i servizi gli imballaggi e i DPI. Vanno dichiarati contenuto riciclato e riciclabilità degli imballaggi e, se pertinente, gli impatti su biodiversità e suolo.

Per la dimensione Sociale e forza lavoro vanno riportate le ore di formazione per dipendente su salute e sicurezza, uso dei chimici, anticorruzione, privacy e temi ambientali. Vanno indicati gli infortuni comunicati a INAIL, i giorni persi ed eventuali decessi, oltre a politiche su diversità e inclusione, categorie protette e differenziali retributivi, insieme alla composizione dell’organico e alle iniziative verso lavoratori e comunità.

Per la Governance va chiarita la struttura degli organi e la responsabilità ESG. Va indicato l’eventuale transition plan climatico e vanno citate certificazioni e adesioni rilevanti. In sintesi, i dati vanno strutturati in modo ordinato su energia e ambiente, sicurezza e qualità del lavoro, con responsabilità chiare.


Il quadro europeo

Il modello si allinea al contesto normativo dell’Unione europea, in particolare a CSRD/ESRS per la rendicontazione di sostenibilità, alla Tassonomia UE per la classificazione delle attività ecosostenibili e alla CSDDD sulla due diligence lungo le catene del valore. Anche gli standard pensati per le PMI non quotate offrono un riferimento utile per rendere la raccolta dati coerente con l’ecosistema europeo della finanza sostenibile.


Come prepararsi

Sulla base delle indicazioni nel modello standard del MEF, va predisposta una base dati snella con anagrafiche dei siti e indicatori essenziali; quando utile, va distinta la misurazione tra cantieri e impianti. Vanno fissati obiettivi semplici e tracciabili su energia, acqua, rifiuti e sicurezza. Va definita la responsabilità ESG e vanno conservate le evidenze a supporto, così da rispondere in modo tempestivo e coerente a banche e clienti.


Scarica il modello standard del MEF

 
 

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