Stazioni di ricarica e sistemi di dosaggio nelle pulizie professionali: chiarimenti sulle disposizioni del Regolamento CLP

Nel contesto delle pulizie professionali, le aziende produttrici e distributrici di prodotti chimici si trovano spesso a dover gestire sistemi di dosaggio e diluizione di sostanze o miscele pericolose. Si tratta di tecnologie progettate per garantire precisione nel dosaggio, riduzione degli sprechi e sicurezza nell’utilizzo dei detergenti. Di seguito, si forniscono alcuni chiarimenti riguardo all’applicazione del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) a tali sistemi, alla luce di quanto indicato dall’Help Desk CLP.
La definizione di stazione di ricarica
Ai sensi del Regolamento CLP, si definisce stazione di ricarica un luogo in cui un fornitore offre a consumatori o utilizzatori professionali sostanze o miscele pericolose acquistabili tramite ricarica, sia manualmente, sia per mezzo di apparecchiature automatiche o semiautomatiche. In tali situazioni, il prodotto (pericoloso ai sensi del CLP) viene trasferito in un contenitore – anche di terzi – che necessita di un’adeguata etichettatura e conformità agli obblighi normativi.
L’applicabilità del Regolamento CLP alle stazioni di ricarica
Se l’unità di erogazione del prodotto è destinata all’immissione sul mercato, ovvero a fornire la sostanza o la miscela pericolosa a terzi in contenitori ricaricabili, scattano gli obblighi di classificazione, etichettatura e imballaggio previsti per le stazioni di ricarica dal Regolamento CLP. Ciò comporta, tra l’altro, la necessità di riportare in modo chiaro e conforme la denominazione della sostanza o miscela, i pittogrammi di pericolo, le avvertenze e le frasi di rischio e prudenza.
La preparazione delle soluzioni detergenti
Nel caso in cui la diluizione del detergente venga effettuata prima delle operazioni di pulizia, e le soluzioni ottenute vengano conservate in appositi contenitori, è fondamentale che questi ultimi riportino tutte le informazioni di pericolo pertinenti, in modo da garantire un utilizzo sicuro del prodotto chimico. Tuttavia, poiché in tale scenario il prodotto non viene tecnicamente “immesso sul mercato”, gli obblighi aggiuntivi tipici delle stazioni di ricarica non trovano applicazione; sarà comunque necessario assicurarsi che le informazioni fornite rispettino le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro (ad esempio, schede di sicurezza e procedure operative).
Nel caso specifico dei sistemi di dosaggio integrati nel processo di pulizia, si è in presenza di apparecchiature progettate per erogare detergente in modo controllato, così da preparare soluzioni pronte all’uso direttamente durante le attività di pulizia. Questi sistemi non prevedono la distribuzione del prodotto a terzi e pertanto non costituiscono una vera e propria “stazione di ricarica”. Di conseguenza, non sono soggetti a obblighi di etichettatura aggiuntivi oltre a quelli previsti dal Regolamento CLP per il prodotto chimico originario. È però indispensabile che il detergente inserito nel dosatore risulti adeguatamente etichettato e che le informazioni di sicurezza siano disponibili agli operatori, in modo da prevenire rischi per la salute e l’ambiente.
Conclusioni
Dalle indicazioni fornite emerge che:
Stazione di ricarica: se il prodotto chimico pericoloso viene effettivamente fornito a terzi in contenitori ricaricabili, occorre rispettare gli obblighi di etichettatura e imballaggio secondo il CLP.
Preparazione in loco: qualora la soluzione detergente sia semplicemente preparata in loco e stoccata in un contenitore a uso interno, non si ricade negli obblighi specifici di una stazione di ricarica, pur dovendo garantire un’adeguata informazione di pericolo e la sicurezza sul lavoro.
Sistemi integrati nel processo di pulizia: se l’unità di erogazione è parte integrante dell’attività di pulizia e non prevede la distribuzione del prodotto a terzi, non sono richiesti ulteriori adempimenti oltre a quelli normalmente previsti dal CLP per il prodotto chimico di partenza.
In definitiva, le imprese del settore chimico e delle pulizie professionali devono valutare caso per caso la modalità di fornitura dei propri prodotti, assicurando sempre la conformità alle disposizioni legislative e la massima tutela degli operatori e dell’ambiente.
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